Sia nei processi per bancarotta fraudolenta che nelle azioni di responsabilità intentate dai curatori fallimentari, vi può essere la tentazione di semplificare eccessivamente la prova dei fatti di presunta distrazione.
Nel primo caso si giunge a imputazioni e, in qualche caso, a condanne illegittime, mentre nel secondo caso si può assistere ad azioni civili di danno che rischiano di rivelarsi infondate.